Un sabato mattina diverso, un interessantissimo corso sulla comunicazione a Roma. Durante il corso un compito per tutti: scrivere le ultime dieci righe di un ipotetico libro in 20 minuti. Robert ha scritto “Amore, scienza e botte di culo”.
Ho scoperto un lato dei miei compagni di lavoro che non conoscevo: storie di fantasia, improvvisate, ma piene di inventiva e sentimento. Ho scelto di pubblicare quella che mi ha colpito di più, ma vi assicuro che la scelta è stata davvero dura…
Anna adesso riusciva a vedere il colore degli occhi di Marco, il piccolo gradino fra la sala e la cucina, le sfumature del cielo dopo la pioggia. Marco poteva sentire il trillo del campanello di casa, la voce un po’ androgina ma sensuale di Anna e i vicini che litigavano in continuazione e che ora avrebbe volentieri ucciso e seppellito in giardino.
Dieci anni di lavoro alla Future Technologies avevano dato i loro frutti, e le invenzioni di una giovane neurologa e un vecchio ingegnere biomedico avrebbero cambiato per sempre il mondo.
Testare gli apparati su loro stessi era stata un’idea pericolosa ma efficace. Decidere di andare a vivere insieme dopo pochi mesi violava le regole aziendali, ma non violava il loro amore e il test delle apparecchiature.
Ora dovevano soltanto rendere disponibili al mondo le loro invenzioni, impedendo alla Future Technologies di riprendersi i dati rubati. Scoperte così importanti dovevano diventare disponibili per tutti ad un prezzo accettabile.