Ecco smentiti i soliti economisti in salsa liberista. Carrefour, mentre con la mano destra allunga gli orari di apertura h24, con la sinistra annuncia 500 esuberi. Insomma, chi pensava che il prolungamento dell’orario di apertura fino a coprire tutte le 24 ore avrebbe prodotto buona occupazione, come sempre si sbagliava.
L’h24 ha prodotto nuove forme di precarizzazione, di appalti di cooperative e di lavoro interinale. A volte pagato finanche in voucher. Ormai il lavoratore lo comperi dal tabaccaio al costo di meno di due pacchetti di sigarette: 10 euro l’ora, tutto compreso.
Ecco come vengono coperte le ore di lavoro, soprattutto domenicali, e come vengono sostituiti i lavoratori che si ribellano e magari hanno la pazza idea di scioperare. Questa è la nuova frontiera delle multinazionali del commercio, i licenziamenti h24 attraverso forme contrattuali legali. Peccato che non sempre ciò che è legale è anche giusto e i voucher per pagare il lavoro ne sono l’esempio più lampante.
Carrefour si appresta ad operare l’ennesima ristrutturazione per togliersi dal groppone quei lavoratori che hanno ancora residue tutele contrattuali, per continuare l’opera di disgregazione di una forza lavoro sempre meno omogenea. Per abbassare ancora quel costo del lavoro che si traduce in salari che già non bastano per vivere e scaricare gli effetti di questa crisi violenta sui lavoratori.
E i nuovi lavoratori? Quelli delle cooperative di facchinaggio o gli interinali? Quelli pagati in voucher? Nelle aziende del commercio, dalle testimonianze che si ascoltano nelle stanze sindacali, sono i nuovi schiavi del terzo millennio.
Giovani, neolaureati, studenti. Privati di ogni diritto e di quel minimo di dignità che il lavoro dovrebbe contribuire a costruire. Stritolati tra turni massacranti, ricatti occupazionali e impossibilità di esprimere il proprio dissenso. Meglio se stanno zitti e guai se osano andare in bagno. Contratti che durano una boccata di sigaretta comprata dallo stesso tabaccaio che ha venduto la forza lavoro.
Eccola la nuova frontiera del lavoro precario, un lavoro che inizia al mattino e se sei fortunato arriva fino a sera. Poi chissà, se sei riuscito a trattenere la pipì per tutto il turno, magari domani ti regalano un nuovo giorno di ordinaria schiavitù!