Non so ancora se andrò o non andrò a votare ma questa indecisione è accompagnata da qualche certezza…
Se andrò a votare non darò il mio voto a chi ha votato il jobs act di Renzi, a chi votò la Legge Fornero, a chi ha legiferato contro i lavoratori…
Non darò il mio voto ai corrotti, a chi fa del voto di scambio il migliore degli affari, agli amici dei lobbisti, a chi si arricchisce sui terremoti, sulla salute, sui beni comuni…
Non darò il mio voto a chi è distante dai lavoratori, a chi non ascolta i lavoratori, a chi non risponde ai lavoratori… A chi chiude gli occhi davanti a paghe di tre euro l’ora per chi lavora nelle cooperative, a chi li chiude davanti a paghe di un euro l’ora per i migranti nelle campagne di Rosarno, di Nardò… A chi ha creato una moderna schiavitù…
Non darò il mio voto a chi depenalizza le norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: a chi è moralmente responsabile della morte dei sette operai della Thyssen, dei sette cinesi di Prato, dei tanti operai morti all’Ilva di Taranto, della strage di Viareggio, delle troppe morti sul lavoro meno note ma non per questo meno tragiche…
Non darò il mio voto a chi chiude gli occhi davanti ai disastri ambientali: alla Terra dei Fuochi, all’Ilva di Taranto… A chi li chiuse sulla strage causata dall’Eternit a Casale Monferrato, a Bagnoli, a Rubiera, a chi li chiuse sul disastro del Vajont…
Non darò il mio voto a chi lascia che ci siano persone che vivono in macchina, per la strada, costrette a raccogliere il cibo nei cassonetti o a mangiare alla Caritas… Non darò il mio voto a chi è amico dei palazzinari, a chi si arricchisce con i palazzinari, a chi “non sa” che qualcuno gli ha comprato una casa, a chi di case ne ha troppe…
Insomma, di motivi per non dare il mio voto ne ho trovati parecchi e se continuo a cercare chiuderanno le urne. Chissà se riuscirò a trovare almeno un buon motivo per andare a votare…