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Commessa malata di cancro: le colleghe donano ferie per permetterle di guarire

Ha vinto la sua battaglia più difficile, quella contro la malattia, ma rischiava di perdere il lavoro per superamento del periodo di comporto. Rigida e disumana norma contrattuale che non guarda in faccia nessuno, neanche un malato di cancro. La commessa aveva esaurito i giorni di malattia e aspettativa. Ma il cuore delle colleghe è grande ed ecco che arriva l’inatteso regalo: «Un grazie grandissimo, sono rimasta senza parole»

Ecco, questa bella storia è il miglior modo di chiudere l’anno ed apprestarsi ad affrontare il prossimo con un po’ di fiducia. La storia di questa commessa di un supermercato ci ricorda che dietro quei sorrisi, a volte stanchi e forzati, di quelle donne e quegli uomini che ci assistono negli acquisti, c’è molto di più di quello che vediamo. Eh sì, perché i giorni di ferie per le commesse  hanno un valore enorme, visto il poco tempo a disposizione, specialmente durante le feste. E allora si capisce il valore del gesto che ha consentito alla collega di tornare a lavorare tranquilla, dopo la convalescenza.

La commessa del supermercato Famila di Bondeno, il 7 marzo si è sottoposta ad un intervento chirurgico, per l’asportazione di un cancro al seno. Sono seguiti mesi duri, che tutti noi possiamo immaginare. «Sono una paziente oncologica – racconta a “La Nuova Ferrara” – una delle tante, purtroppo. Visto che il numero delle persone che si ammalano di cancro è in continuo aumento. Quando scopri di aver questo sgradito ospite dentro di te, la prima reazione è lo sgomento totale, la disperazione, la paura di non farcela davanti a un nemico che non ti aspettavi. Poi, però, ci si rende conto che noi siamo i primi fautori della riuscita delle cure e che bisogna reagire quanto più positivamente possibile. Io ho scelto di affrontarlo faccia a faccia il mio nemico – continua – ho voluto conoscerlo per non permettergli di annientarmi psicologicamente. Ma i momenti di caduta in un percorso così lungo e difficoltoso sono tanti e, in questi momenti, giocano un ruolo fondamentale le persone che ci circondano».

Ed ecco che arrivano i nostri. Arrivano i colleghi che compiono il nobile gesto, che ricorda da vicino la solidarietà operaia di un tempo. Quei lavoratori, spesso dipinti come lamentosi perché non vogliono lavorare la domenica e i giorni di festa, ma che rispondono a tutti con un pugno nello stomaco che parte dal cuore, dalla solidarietà di classe e dalla generosità di chi ha poco e se ne priva per la collega in difficoltà.

Bhe, un anno di storie è passato, tanti volti e tanti nomi possono essere riassunti tutti qui. In questa bellissima storia di commesse e di solidarietà. Buon Anno a tutte e tutti e grazie ai protagonisti di questa bella favola: ci fate sperare davvero in un futuro migliore

About Francesco Iacovone

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