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Commessi, la mascherina è importante: diffidate dalle bufale

Abbiamo lavorato a perdifiato per dotare i lavoratori del commercio di mascherine e DPI. Lo abbiamo fatto con pervicacia. Denunciando, diffidando, lottando centimetro dopo centimetro. Dall’inizio della pandemia, quando le mascherine erano introvabili. E poi arriva la bufala dei “No Mask”, infondata e senza alcun valore scientifico, che rischia di vanificare gli sforzi. 

Da quello che leggo in rete molti commessi stanno mettendo in dubbio l’uso prolungato della mascherina. Bene, tutte stronzate: tra anidride carbonica e tumori passando per gli svenimenti. La mascherina è un DPI necessario, fastidioso, ma che può salvarvi la vita. Un DPI che medici e infermieri hanno sempre indossato, anche per dodici ore filate in sala operatoria. 

In rete c’è un nuovo movimento, i cosiddetti No-Mask, la cui teoria principale, stringendo all’osso, è: “Non indossate le mascherine, vi verrà il cancro.”

Bene. Cosa c’è di vero? Ovviamente nulla. Ma andiamo con ordine, bufala per bufala.

“Chi indossa mascherine respira la sua aria, quindi inala anidride carbonica tossica. È un lento suicidio.”
La tecnica è vecchia come il mondo: si usa un elemento reale per sostenere qualcosa di completamente falso. La CO2 (sigla che indica l’anidride carbonica) si accumula nella maschera in un tempo talmente lento, da essere assolutamente tollerabile per l’organismo. Qualunque esperto degno di tal nome considera improbabile che una mascherina provochi l’ipercapnia, ovvero l’aumento nel sangue della concentrazione di anidride carbonica, tant’è vero che medici e infermieri (e non solo) usano le mascherine quotidianamente per un lasso di tempo lunghissimo, senza alcun danno per la salute. Al massimo, può venirti un po’ di mal di testa.

“L’utilizzo della mascherina provoca il cancro.”
Ovviamente non c’è nessuna evidenza scientifica a sostegno di questa tesi. È un’affermazione talmente sciocca, che è anche impossibile smentirla con la scienza. Potete fidarvi di qualche improvvisato complottista web oppure dell’intera comunità scientifica. Uno tra i tanti, il medico e debunker Salvo Di Grazia pochi giorni fa: “Portare la mascherina non fa morire, né provoca il cancro”. Punto.

“Le mascherine provocano svenimenti.”
Altra balla. Tutto nasce dall’errata interpretazione di una dichiarazione di un medico sardo, il dottor Alberto Macis, che aveva messo sull’attenti sull’uso delle mascherine durante l’attività sportiva, dove si respira una quantità molto maggiore di anidride carbonica, rischiando, in condizioni estreme, anche di svenire. Vero. Ma questo non vale assolutamente nella normale vita quotidiana, quando si va in ufficio o si esce per fare una passeggiata.

“Le mascherine fanno male ai bambini.”
Ogni volta che circola una nuova bufala, ricompaiono puntualmente i bambini, perché – come per i vaccini – è il modo più semplice e veloce per spaventare le persone e aumentare la visibilità delle proprie fake news. Ovviamente non c’è nessun rischio legato all’uso di mascherine nei bambini. L’unica puntualizzazione fatta dai pediatri è di usarle solo a partire dai 2 o 3 anni e sotto stretto controllo dei genitori, perché un eventuale uso scorretto della stessa potrebbe essere anche peggiore del suo mancato utilizzo.

In conclusione: no. Le mascherine non soffocano, non fanno svenire, non fanno ammalare, non provocano lenti suicidi, né fanno venire il cancro.

In compenso salvano la vita. A noi e a chi ci sta intorno.
E non indossarle – o seminare il panico sui loro rischi – non è solo stupido. È anche criminale.

Fonti: CDC (Centri per il controllo e prevenzione delle malattie Usa), FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), Prof. Roberto Burioni, Dott. Salvo Di Grazia, infinite pubblicazioni di svariate testate.
E infine, la più importante di tutte: la nostra testa.

Grazie a Lorenzo Tosa e alla sua attenta analisi. Mi raccomando, evitate di credere ai complottisti da 4 soldi e abbiate cura della vostra salute.

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