Presa diretta, la trasmissione di Rai3, ci mostrava qualche tempo fa la condizione dei commessi, schiacciati nei tempi di vita dal lavoro domenicale e festivo.
Le liberalizzazioni non hanno affatto spinto gli acquisti né tantomeno favorito l’occupazione. La contrazione dei consumi è data dallo scarso reddito dei cittadini, e non saranno di certo i negozi e i centri commerciali sempre aperti a migliorare la situazione, che si è ulteriormente aggravata con la pandemia.
Quanto da me sostenuto all’indomani del decreto Salva Italia del governo Monti, è oggi confermato dalla contrazione dell’occupazione e dai tanti licenziamenti dei precari.
Questa deriva ultraliberista è solo un danno per le donne e gli uomini che vivono di un lavoro sempre più disumanizzante, le cui vite sociali vengono sacrificate sull’altare di uno shopping in crollo e sulle infauste imposizioni di governi e padroni in crisi di politiche industriali e commerciali.
Una pandemia di precarizzazione e di erosione dei diritti nel bel mezzo di una pandemia virale.