Coronavirus e supermercato: il grido della commessa

Katia ci racconta le condizioni di sicurezza precaria che si vivono in un supermercato ai tempi del Coronavirus.

Camice, guanti, una mascherina che non serve a un cazzo, quando c’è, e si corre incontro alla paura. Per garantire un servizio essenziale, sì, ma anche per fare da valvola di sfogo a chi non riesce a stare a casa e usa il supermercato come scusa all’evasione dall’isolamento. La sensazione di essere sporchi, il terrore di riportarsi il virus a casa, dai propri cari. Tutto il turno di lavoro alle prese con chi ti rispetta poco o non ti rispetta affatto. E all’orizzonte non si vedono illuminate soluzioni. Nulla sul fronte della spesa on line, nulla per gli anziani e i più deboli. Il supermercato resta l’unico luogo di aggregazione e il più probabile futuro focolaio, con grande soddisfazione di chi si sta arricchendo di brutto e del Covid-19 che sentitamente ringrazia!

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