Siamo a Roma, di domenica, e sul mio smartphone arriva un audio WhatsApp da cui si evince la disperazione della commessa che si sente in pericolo. Ormai le regole sono saltate tutte e i commessi sono esposti al rischio per l’arrogante incoscienza e la maleducazione di molti clienti e di qualche collega.
Un audio di pochi secondi, ho camuffato la voce per rendere irriconoscibile la commessa, ma la sua voce è di certo la stessa di molti di voi. Non trovate?
“Oh Frà, scusa se te rompo i cojoni, eviterei proprio perché… però io sto al lavoro purtroppo… qui è il delirio più assoluto, c’è un casino di gente, ci stanno assembramenti ovunque, la gente non mantiene le distanze. Non tengono la mascherina, addirittura è entrato un ragazzo senza mascherina e anche molti dei miei colleghi lavorano con la mascherina tirata giù. Nessuno dei miei colleghi riprende le persone che hanno la mascherina tirata giù, sono io l’unica. A noi non ci forniscono più le mascherine chirurgiche, ma ci hanno fornito una mascherina lavabile di cui poi ti manderò la foto. E niente, io non mi sento sicura, qui non c’è proprio controllo per niente. C’è un casino della Madonna di gente, tutti appiccicati, tutti con la mascherina abbassata o comunque sotto al naso e per parlare se la tirano giù comunque. Si può fare qualcosa?