La Coop apre al lavoro notturno e c’era da prevederlo. Dopo Carrefour, anche le grandi Coop abbattono il tabù e si lanciano a caccia dei clienti della notte, è la concorrenza bellezza!
Ma andiamo a vedere cosa si muove nel mondo delle grandi Coop, sempre più simili a società di capitali e sempre più avvezze a creare quel dumping salariale, che l’operazione H24 sdoganerebbe definitivamente.
Coop Liguria potrebbe partire in autunno con l’apertura sulle 24 ore, come hanno già sperimentato a Genova altri supermercati della linea Carrefour. “Abbiamo già prolungato l’orario fino alle 22 in alcuni negozi – ha detto il presidente di Coop Liguria Francesco Berardini – e stiamo pensando un ulteriore ampliamento dell’orario che ha comunque i suoi vantaggi perché di notte si può lavorare per preparare i banchi, ma presenta anche complessità”.
E certo, ma le “complessità”, come le chiama lui, ricadranno sui lavoratori e sulle loro famiglie, che dopo le liberalizzazioni del Governo Monti non hanno più una vita degna di essere chiamata tale. Ci mancava presidiare i templi del consumo anche la notte, con quello che ne consegue anche in termini di sicurezza.
Ma Coop Alleanza 3.0 non è da meno. Certo il lavoro notturno, almeno per il momento, non sarà rivolto alla vendita al pubblico, ma al cambio offerte. Ma anche nella Coop più importante, che estende i suoi territori di vendita lungo tutto lo stivale da Lecce a Trieste, il lavoro notturno non sarà più un tabù.
La scusa è sempre quella, migliorare il servizio ai soci – per Carrefour è stata migliorarlo ai clienti – e allora il progetto è chiaro: il consumo sta per essere trasformato in servizio pubblico essenziale, anche se tale non è!!
Coop Alleanza 3.0 ci racconta che “La modifica è stata introdotta in seguito alle nuove promozioni, che prevedono il cambio delle offerte ogni 10 giorni anziché 15. Si tratta di una novità significativa (già testata in altri punti vendita e molto gradita ai clienti), che va a vantaggio dei soci e di tutti i consumatori, che possono così approfittare di più occasioni di risparmio su una gamma più ampia di articoli”.
Per questo motivo l’orario di lavoro (non quello di apertura dei negozi al pubblico), è stato esteso per tre volte al mese, fino alle ore 24 e la mattina dalle ore 5. “Questo per consentire agli addetti di allestire gli scaffali con i nuovi prodotti in offerta – continua Coop – il lavoratore che stacca alle 24 non sarà coinvolto nel turno delle 5 del giorno successivo. Le ore in più effettuate vengono riconosciute con una retribuzione aggiuntiva, commisurata a quanto previsto dal Contratto nazionale e dal Contratto integrativo aziendale”.
Posso immaginare che “quelli della notte” saranno interinali o soci di cooperative in appalto, come del resto già accade alla Coop di Guidonia, e allora il gioco è fatto. Meno diritti, meno salario e massima ricattabilità a bassissimo costo. E la scusa che supporta questo vero e proprio cambiamento dei costumi del nostro paese è quantomeno ridicola ed è ben rappresentata dal direttore vendite italiano di Carrefour, Gregoire Kaufman:
L’ambizione è che i nostri punti vendita diventino luoghi di vita, luoghi dove le persone s’incontrano, si parlano, sul modello di un mercato rionale; perché i supermercati – per cercare di investire sulla qualità del prodotto – hanno perso un po’ del loro aspetto di convivialità, e il progetto h24 va proprio in questo senso.
In realtà, i luoghi del consumo sono l’esatto contrario di quanto raccontato da questo illuminato dirigente d’azienda. Non luoghi dove non esiste alcuno scambio umano e dove tutto è mediato dal denaro.
Insomma, parafrasando Ron, c’è davanti un altro viaggio e una città per comprare!!
Ricordiamoci da dove tutto è precipitato: il governo Monti. Ha fatto la riforma pensioni che non serviva, ha messo in Costituzione il pareggio di bilancio che è un obbrobrio, ha detto che il problema era il debito pubblico quando era il debito privato, ha mentito, mentito, mentito. E fatto gli interessi dei suoi mandanti. E ha liberalizzato gli orari dei punti vendita, per fare l’interesse delle grandi aziende a scapito dei piccoli, come dimostrano i dati: non un euro di vendite in più (anzi meno), ma spostamento del fatturato dai piccoli ai grandi.
Quello che mi colpisce è come i sindacati possano non capire che è l’euro il principale strumento per attaccare i diritti dei lavoratori.
Caro Stefano, l’USB lo ha capito. Lo ha capito molto bene…
Tutto vedo. Ma l’euro non c’entra niente. Per lo sfruttamento qualsiasi valuta va bene. Meglio se è più debole dell’euro
Non ci sono più le Coop di una volta…
Già…
Quello che rattrista di piu’ che nasce cooperativa ha le tasse dimezzate troppi dirigenti e i pochi adetti giostrati ad orari e lavori che forse facevano negl’anni 30!!!!!
Quante verità…
Vergogna
Il male oltre che nella scellerata riforma Monti sul commercio che obbliga tutti ad estendere gli orari, risiede nelle aziende che sono iscritte a Federdistribuzione, il cui presidente Cobolli Gilli é il portavoce. Basta leggere le sue dichiarazioni: dice che queste sono le opportunità del mercato e che i clienti sono felici, peccato che dimentica due cose. Prima lui non ha mai fatto l’adetto o il direttore di un pdv e non sa cosa significa fare sacrifici per stipendi da fame, lui sta seduto in qualche ufficio e decide della vita di molti. La seconda è che al cliente non dai di più, nessuno si lamenta se stai chiuso la domenica a patto che tutti lo siano, se però qualcuno apre, il cliente come un lemming ci si butta dentro con quello che ne consegue. Il problema sono anche i sindacati firmatari, che specie su Federdistribuzione hanno lo stesso potere di un pulcino in una vasca di squali. Quando fanno sciopero aderisce il dieci per cento, che viene recuperato da interinali senza che succeda nulla. Forse è il momento di fare qualcosa.
Già… è il momento di fare qualcosa!!
Anni fa tramite cooperativa facevo il notturno in coop a preparare gli scaffali… ma non eravamo dipendenti coop… siccome non ero veloce come la capa polacca mi lasciarono a casa dopo un mese… no comment
Atteggiamento poco cooperativo e molto “a cottimo”… Eccolo il vero volto delle Coop.
Scioperi e assenze ingiustificate…questo ci vuole…basta paure di lettere di richiamo…fuori tutti il sabato ed il 24 dicembre…magari lo capiscono….
Sono pienamente d’accordo