La sanzione del difensore civico di Amburgo. La multinazionale avrebbe raccolto dati sulla vita privata dei dipendenti accessibili ad almeno 50 manager dell’azienda
Apprendo dalle agenzie di stampa della Maxi multa da 35,3 milioni di euro per la multinazionale della moda H&M. Ma la cosa non mi stupisce affatto. L’azienda è stata sanzionata da un difensore civico della città di Amburgo con l’accusa di avere spiato i propri dipendenti. In particolare il monitoraggio avrebbe interessato diverse centinaia di lavoratori in un centro di servizi nella città bavarese di Norimberga, secondo una dichiarazione del commissario per la protezione dei dati e la libertà d’informazione di Amburgo.
Almeno dal 2014, la direzione di H&M presso la sede di Norimberga – ha riferito il commissario – ha raccolto “ampie registrazioni delle circostanze della vita privata” dei dipendenti, tra cui diagnosi di salute, problemi familiari e credenze religiose, secondo la dichiarazione. I dettagli sono stati spesso registrati e memorizzati digitalmente in un sistema “leggibile fino a 50 altri manager in tutta l’azienda”. H&M ha detto che “l’incidente ha rivelato pratiche per il trattamento dei dati personali dei dipendenti che non sono in linea con le linee guida e le istruzioni di H&M”.
Intanto, comunicando i conti del terzo trimestre, l’azienda ha annunciato che ha in programma di chiudere il 5% dei suoi negozi nel 2021, 250 sugli attuali 5.000 circa, anche alla luce dell’accumularsi di scorte di magazzino che il gruppo di abbigliamento punta a ridurre nei prossimi quattro anni . Una sforbiciata che segue gà i 50 punti vendita già tagliati quest’anno, tra lockdown e restrizioni di orari nei tanti paesi del mondo in cui è presente.
Quanto ai numeri della società, il terzo quarto dell’anno si è chiuso con un utile pre-tasse di 2,3 miliardi di corone svedesi, oltre i 2 miliardi stimati, con i ricavi scesi soltanto del 5% in settembre, il primo mese del quarto trimestre di H&M.