Già, chiedetelo alla commessa, alla cassiera, al macellaio o al magazziniere. Chiedetegli se in questo settore, come in altri, è umano andare in pensione a 67 anni, Chiedetegli se l’azienda stessa li sopporterà fino a quell’età o li “sostituirà” con forze più fresche e a buon mercato.
Andiamo da Zara, Via del Corso 189, angolo Largo Chigi, a Roma Centro, nell’ottocentesco Palazzo Bocconi, ex sede storica dei grandi magazzini La Rinascente. Il più grande flagship store del mondo. Quattro piani che sembrano otto, tanto sono alti i soffitti. Quattro piani serviti da scale mobili avveniristiche che sono un via vai di clienti alla ricerca dell’ultimo capo chip prise, rigorosamente made in Bangladesh.
Personalmente quell’enorme ballatoio mi provoca le vertigini, ma molti non conoscono i due piani superiori che io ho calpestato per motivi sindacali. In quei due piani, che corrispondono a quattro, non ci sono scale mobili illuminate. Quei due piani si affrontano scalando quattro rampe di gradoni in ferro. Quattro rampe che rompono il fiato anche ai più allenati. Figuriamoci a una commessa a pochi mesi dalla pensione, alla soglia dei 67 anni. E ogni giorno, più volte, la vecchietta deve scalare quella montagna d’acciaio prima, durante e alla fine del turno di lavoro.
Quello di Palazzo Bocconi è solo lo spunto per gridare forte che non si può andare in pensione a 67 anni. Che non si possono caricare pesanti ceste di frutta per una vita intera. Che non si possono registrare spese incessantemente per una cinquantina d’anni. Che non è umano vivere una vita in piedi dietro uno dei banchi assistiti di macelleria o gastronomia. Che la Legge Fornero è da cambiare e che la vecchiaia è un bene da preservare.