Io sarei pure felice, ma sono un po’ depresso! Io sarei pure felice, ma lavoro in un centro commerciale. Andrei anche da uno psicologo. Forse potrei migliorare questo tono basso della mia voce, questo poca reattività dei miei sguardi, questa andatura stanca e strascicata che mi ritrovo. Non alimento le vendite. Poco appetibile sono! Mi hanno spostato al magazzino.
Il Sales Manager ha ragione: i clienti vogliono sorrisi, un paroliere che li abbindoli e li convinca, un venditore di sogni. Ogni articolo, si sa, non è un semplice articolo! È un mondo, una fantasia, una visione, un miraggio: venite, comprate! Avrete e sarete!
C’ho mica niente io da comprare? Appena l’affitto, le sigarette, quel poco che mangio, le bollette, e le ricariche per il cellulare. Però c’avessi pure i soldi! Però, però… li darei mica allo psicologo!
“Caro dottore, – gli direi – avrei voluto pagarla, venire settimanalmente da lei per un’ora. È sempre piacevole parlare con qualcuno disposto ad ascoltare. Tuttavia, dottore, tuttavia… la depressione l’ho lasciata al Sales Manager. Quella, la depressione, si vende per così poco. Il Sales Manager le ha dato un’altra opportunità. È stato bravo non crede? No, no… della mia famiglia c’ho poco da dire, della mia infanzia pure… magari le mando il Sales Manager. Ce ne ha mica pochi di problemi lui ora? Se le è comprate tutte le depressioni, le angosce, le preoccupazioni.
Non gli vanno più bene le vendite! S’è lasciato contagiare! La merce si accatasta senza ordine. Passa dalla cassa, alla faccia del cliente, agli scaffali, alla faccia del cliente, al magazzino e torna indietro. Lui, il cliente, attende invano. Eppure bisogna ammetterlo! Dal lunedì’ al venerdì, anche il sabato e la domenica, li fa tutti lui i turni. Corre e si muove con affanno e i suoi occhi vanno in tutte le direzioni come ad arrivare prima delle braccia e delle mani a prendere la merce. Fa tutto quello che può per vendere.”
“Storie” di Biagia Todino