Caro Francesco, sono una commessa.
Ti leggo e seguo con partecipazione le tue lotte per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del commercio. Lavoro in un supermercato, dove tutto sommato vengono rispettati i miei parametri contrattuali e mi pagano regolarmente lo stipendio. Ma che succede quando uno sta male? Vedi, io ho una malattia degenerativa, sebbene ancora non mi abbiano riconosciuto la 104, e spesso mi assento dal lavoro perché non sono in grado di svolgere le mansioni più ordinarie. Ho delle limitazioni date dal medico aziendale, ma non sempre riescono a rispettarle: siamo sempre pochi, e dobbiamo arrangiarci tra di noi.
Il problema è che a 40 anni fare la commessa, coi ritmi del commercio di oggi, con le aperture selvagge, non sempre è solo questione di diritti negati. Il lavoro è proprio cambiato, e quando cominci ad invecchiare, e a 40 anni per un supermercato ti fanno già sentire vecchia! Quando iniziano gli acciacchi insomma, diventa dura.
Inoltre, oggi la mole di lavoro è davvero aumentata, siamo aperti fino alle 22, tutti i giorni, ma siamo gli stessi (se non meno!) di 10 anni fa. Tra colleghe ci lamentiamo sempre, siamo sempre più stanche, frustrate, depresse. Non si riesce a star dietro alla famiglia. E quando torni a casa, dopo un turno massacrante, e trovi il salotto sottosopra, i piatti da lavare e marito e figli sull’orlo di una crisi di nervi, crolli. Crolli e pensi di non riuscire più a rimetterti in piedi.
A me è successo di crollare, di sentirmi impotente, inutile. Ho iniziato a soffrire di attacchi di panico sempre più frequenti, a casa piango per un non nulla, e mi sta sprofondando tutto addosso.
Vedi, Francesco, non so se si tratta di diritti negati.
So solo che il mondo del commercio va ad una velocità cui è difficile star dietro, senza perdere pezzi da qualche parte. Io ci sto rimettendo la salute e forse anche il matrimonio. Mi dico che devo farcela, cerco di farmi forza. Ma non so se ce la farò davvero.
Sono malata di tumore al 4 stadio, purtroppo ho già delle recitive, faccio chemio da 2 anni e combatto con tutte le mie forze non voglio dargliela vinta. Io lavoro non è giusto che persone come me debbono lavorare io ho finito tutta la malattia quindi anche se fo chemio è un casino. Dovrebbero mandarci in pensione non aspettare tutti gli anni lavorativi io debbo andare a 66 ma come si fa almeno questi anni che ci restano bisognerebbe passare più tempo con i familiari e così non ci si fa. Fate x favore qualcosa! Grazie.