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La denuncia di una titolare: “le aperture domenicali e festive mi stanno rovinando”

In controtendenza ai proclami sulle aperture domenicali e festive, e sull’occupazione che producono,  la realtà ci racconta che i posti di lavoro si perdono già: negli ultimi 10 anni sono stati 63mila i negozi che hanno dovuto chiudere per sempre, un calo dell’11,1% rispetto al 2008 e che ha riguardato in particolare i centri storici delle città, vero fulcro del commercio. A scrivermi è una delle tante piccole imprenditrici che è giustamente contraria alle liberalizzazioni selvagge che favoriscono solo le grandi multinazionali della GDO.

Vi lascio alle sue parole e alla sua denuncia:

“Ciao Francesco,

seguo sempre la tua battaglia per le chiusure domenicali dei negozi. Ho notato che di solito ci si concentra sui supermercati e i negozi della grande distribuzione e sui lavoratori dipendenti, ma vorrei illustrarti un altro caso: il mio.

Ho un negozio di abbigliamento femminile all’interno del centro commerciale della mia città e, per contratto, tutti noi negozianti siamo tenuti a rispettare i giorni e orari di apertura del centro, ovvero tutti i giorni dell’anno tranne 25 dicembre, 1 gennaio e il giorno di pasqua. Questo significa che sono costretta ad aprire il negozio per 12 ore tutte le domeniche e i festivi e, oltre a lavorare io stessa, ho bisogno di altre tre persone.

Insomma, da titolare sono costretta a sostenere i costi di queste aperture (personale, bollette, etc…), senza un reale ritorno economico perché ormai la gente di domenica e nei festivi viene nel centro commerciale per passeggiare e passare il tempo, ma non acquista. Ma io comunque devo tenere almeno due persone per turno nel negozio, in quanto la gente entra, scombina tutto, misura per divertimento, spesso ha dietro bambini scalmanati che sei costretto a monitorare perché se si fanno male dentro al negozio poi parte la denuncia (e anche per evitare che danneggino i vestiti).

Oltre a lavorare ogni santa domenica e ogni festivo devo anche sostenere i costi del personale. Tra l’altro se le mie dipendenti si rifiutassero di lavorare la domenica Di certo non potrei assumere tre persone che mi lavorino solo la domenica. Le piccole imprese sono già strozzate dalla pressione fiscale, in più i costi del personale per coprire 7 giorni su 7, 12 ore al giorno sono eccessivi, non riusciamo più ad arrivare a fine mese pur lavorando come schiavi tutto l’anno. Senza ferie e senza orari, siamo messi molto peggio dei nostri stessi dipendenti.

Spero che si inizi a parlare anche di noi e non solo dei lavoratori dipendenti. Grazie dell’attenzione”.

La lettera è firmata ma il nome non lo riporto… anche i titolari di piccole attività rischiano le ritorsioni dei centri commerciali!!

About Francesco Iacovone

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