Mentre i commessi dei centri commerciali, dei supermercati di prossimità e dei negozi del centro delle nostre città si ribellano al lavoro domenicale e festivo, i benpensanti rispondono in coro: “E i medici? Gli infermieri? I poliziotti? I vigili del fuoco? I ristoratori?”
Beh, questo piccolo ma significativo episodio accadutomi in vacanza mi ha fatto riflettere, a lungo. E mi ha convinto a rispondere a Lorsignori:
Il supermercato è bello, di quelli un po’ chic. I commessi hanno divise eleganti e l’architettura è avveniristica. Fuori fa caldo, entro e prendo una bibita fresca. Alla cassa non c’è nessuno. Qualche secondo e una giovane ragazza corre verso di me, sorridente e con uno straccio in mano: “Mi scusi tanto, facevo le pulizie. Se non approfitto ora poi la gente sale dal mare ed è l’inferno”. Io di rimando sorrido, le chiedo qual è il suo turno mentre mi batte la spesa e lei, sempre con quel bel sorriso campano al centro di un viso paffuto e solare: “Ho appena attaccato e stacco a mezzanotte”. A mezzanotte? Dalle 14.00 a mezzanotte? Con quel sorriso di ordinanza dovrai resistere fino a mezzanotte? E domani? Domani si ricomincia, senza regole né pietà. Senza domeniche né festivi. Insomma, vite appese a contratti stagionali e precari. Vite senza orari ma guai a fare tardi. Ogni giorno, ogni turno, ogni pausa (quando c’è)…
Eccole le condizioni di chi si guadagna da vivere come addetto del commercio. Condizioni che non sono affatto paragonabili a chi svolge le professioni ripetute come un mantra da chi vorrebbe rendere normale ciò che normale non è. Da chi vorrebbe porre sullo stesso piano mestieri tanto diversi.
Il tentativo è quello di equiparare un servizio pubblico essenziale con la vendita di beni e servizi spesso superflui. Appare abbastanza scontato che un medico ed un infermiere salvano vite e lo debbono fare tutti i giorni della settimana. Anche le forze di polizia devono garantire la nostra sicurezza tutti i giorni della settimana e gli incendi di certo non vanno in vacanza.
Ma vediamo quali sono le differenze sostanziali che ci rendono chiaro il perché di un paragone che non regge, affatto. Intanto le retribuzioni: il medico ospedaliero, una volta che è stata conseguita la specializzazione, riceve un salario variabile tra i 1900 e i 2900 euro su base mensile. A fare la differenza all’interno di questa ampia forbice contribuiscono l’anzianità, gli straordinari, la reperibilità e i turni festivi. Il primario, che è il grado più alto che si può raggiungere all’interno di un reparto, può arrivare a guadagnare anche 4.500 euro netti al mese. Ma il medico di base (quello che riposa domeniche e festivi) è quello che guadagna di più: anche 5.000 euro al mese. Non parliamo poi degli specialisti privati e dei chirurghi, che guadagnano cifre da capogiro.
Un infermiere, invece, con turni e straordinari, che molto spesso sono obbligatori, guadagna intorno ai 1.600 euro mensili. E un poliziotto, aggiungendo straordinari, turni di notte o indennità per i servizi di ordine pubblico svolti fuori sede, anch’esso raggiunge i 1600 euro circa. In ultimo, i vigili del fuoco sono quelli che guadagnano meno, intorno ai 1.300 euro mensili. Sia ben chiaro, a mio avviso gli stipendi di questi dipendenti pubblici sono bassi, soprattutto in relazione a quello che fanno e ai rischi che corrono, ma non sono paragonabili a quello della cassiera che ho menzionato prima.
Per non parlare degli orari: mentre per i commessi regna il far west e le pressioni e le illegalità sono all’ordine del giorno, le altre categorie hanno delle garanzie che consentono la pianificazione della vita sociale e familiare. Inoltre, troppo spesso, un lavoratore del commercio percepisce uno stipendio part time per un lavoro full time o addirittura lavora in nero.
E veniamo alla ristorazione, che incentra i propri guadagni proprio sulle domeniche e sui festivi. Appare evidente che chi approccia a quel mestiere ne è consapevole e compie una scelta chiara. I lavoratori del commercio no! Si sono ritrovati tra capo e collo il Decreto del Governo Monti che, dall’oggi al domani, ha violato il contratto stipulato in partenza, imponendo in corsa l’obbligo al lavoro domenicale, con buona pace finanche dei sindacati firmatari di quel contratto.
Insomma, la guerra tra poveri non serve a nessuno. Se un esercito di commessi protesta ha le sue buone ragioni, che non sono da contrapporre alle giuste ragioni di altre categorie di lavoratori. La realtà, quella vera, è che ci stanno impoverendo tutti. E per darci l’illusione del consumo, vorrebbero rinchiuderci tutti all’interno di un centro commerciale.
Ma per fare i/le commessi/e non e’ richiesto un titolo di studio ????
Al massimo una lingua oltre alla propria.
Si anche la laurea titolo minimo nel 2011
Io penso che un supermercato quando fa l’orario continuano dalle 8 del mattino alle 20 dal Lunedi al sabato direi che è più che sufficiente, anni fa i negozi avevano anche la mezza giornata fra settimana la chiusura e le domenica e le festività chiuso e non è mai morto nessuno di fame. Ora è una vergogna sempre aperto ma la gente non ha niente di meglio che andare dentro hai centri commerciali?
Io penso che, aldilà della legge che lo permette, basterebbe un po’ di buona volontà da parte di tutti noi consumatori per eliminare questa nuova forma di schiavitù, evitando di fare spese la Domenica e nei giorni festivi. Ovvio che mi riferisco, in modo particolare, al settore alimentare, dove basterebbe organizzarsi il sabato per tutto il necessario.
D’accordissimo!!!!
Sposo in toto la sua riflessione.,sig. Liliana … visto che tutti lavoriamo e oggi più che mai abbiamo un sacco di elettrodomestici per la conservazione dei cibi , la spesa si può fare ogni decade di mese e non necessariamente la domenica
Esatto, la penso uguale a lei…
È giusto che chi ha famiglia come altre categorie di lavoratori possa godersi la sua famiglia e non debba sempre rinunciare per il lavoro.
Tenere aperto fino al sabato è più che sufficiente…
Sapete quando guadagna un impiegata di uno studio di un commercialista o di un avvocato con tanto di diploma? Dalle 300 alle 600 mensili compresi i sabato e straordinario nei periodi giugno agosto e nessuno ne parla
Ne sta parlando lei. Buongiorno.
Non sapevo che l’euro fosse femminile.
Io abito a Milano e, a parte contratti di stage, che vengono fatti per i praticanti in genere, non mi risulta che nessuna di queste figure guadagni meno di 900/1000 euro mensili per un full time. Se poi accettate di lavorare in nero e non denunciate…
Il problema,per commessi e lavoratori coop, e’ che certi contratti sono legali e vengono fatti di default, per cui non ci si puo’ nemmeno appellare a nessuno per contrastarli, a differenza del lavoro in nero o di contratti a progetto usati impropriamente, ad esempio obbligando ad andare tutti i gg in azienda per 8 ore ad orari fissi il collaboratore con un forfettario mensile.
Non paghi mai la baby sitter perché la scuola ti tiene i figli ! I nostri figli sono affidati da sera e i festivi Alle baby sitter a pagamento
Ogni lavoratore firma un contratto con condizioni di lavoro precise, per cui si è al corrente di tutto. Nessuno obbliga nessuno a fare tale lavoro. Io sono un’assistente di volo… e per noi non ci sono festivitá, e nemmeno turni normali. A parte I 24ore, in cui trovi solo commessi extracomunitari dopo mezzanotte ( quanti 24ore abbiamo in italia? )nessun supermercato è aperto dopo mezzanotte. Mi sembra tutto molto esagerato.
Lei non ha colto il senso di quanto ho scritto e forse non conosce a fondo le condizioni di una categoria di lavoratori tanto diversa dalla sua. Buongiorno.
Nel mondo delle favole i commessi hanno turni lavorativi, di riposo, stipendi adeguati alle ore impiegate lavorando e tutti i bei diritti di cui si parla; nel mondo reale, purtroppo, non è così, cara hostess, non ci sono regole che vengano rispettate, i lavoratori in questo settore sono spesso sottopagati e sfruttati e se non sta loro bene via uno avanti altri mille che per un tozzo di pane si stampano il sorriso in faccia e tirano avanti a testa bassa pur di portare due soldi a casa …
L’obbligo cara Nicoletta nasce dalla necessità e il fatto che come lei dice nei 24ore lavorino sollo extracomunitari ne è la prova. Il problema è che se non vengono accettate determinate condizioni non si lavora, punto. Il suo lavoro è uno di quelli che prevede le modalità che lei stessa descrive, le persone lo sanno in partenza e non è certo il lavoro più comune al mondo, non mi sembra si possa paragonare ad un commesso di supermercato. Si può fare a meno di fare la spesa la domenica, forse di volare di domenica no.
Cara Nicoletta, mentre in aereo ognuno fa il lavoro per cui è stato assunto, nel commercio non è così. Per chi ha detto che per fare la commessa non ci voglia un titolo di studio, si sbaglia. Nel commercio ci sono molti laureati, assunti con la promessa di una carriera a capo di una squadra. Squadra che una volta assunto, scopre essere se stesso e nessun altro. Ci si ritrova ad essere capo reparto di se stessi con gli scaffali del reparto da riempire, fare gli ordini e sopportare le ingiurie superiori inetti e incapaci. Trovarsi a fare orari spezzati inutili, giusto per umiliarti, cosi che un lavoratore che già prende una miseria, deve andare a casa per pranzo o mangiare al fast food, perché nel frattempo sono state abolite anche le mense. Chi non ci ha mai lavorato non lo capisce. Specialisti che invece di produrre caricano banchi, pasticceri che fanno i verdurai, macellai messi in pasticceria, verdurai che vendono polli etc. Non mi pare che in aereo il pilota faccia le pulizie e gli assententi di volo pilotino l’aereo. Questa grande idea di monti ha prodotto migliaia di nuovi schiavi, disoccupazione e calo dei consumi. Gli incassi che si facevano il sabato, prima della liberalizzazione delle domeniche, oggi non si fanno neanche in tutto il fine settimana.
Mi permetta di dirle che forse non ha ben compreso il senso dell’articolo poichè garantire dei voli può definirsi un servizio necessario, ma aprire un centro commerciale il giorno di pasquetta non lo è! Per quel che concerne.le.condizioni le faccio presente che i commessi non sono obbligati a lavorare nei giorni festivi, ma spesso sono costretti a farlo in quanto soggetti a contratti precari che ne consentono la ricattabilità.
Lo sai perché ci sono gli extracomunitari nei supermercati a lavorare la notte?
1) perché sono anche loro sotto pagati..
2) un italiano costa troppo
Giuro per chiarire la sua conoscenza.. (a parte che bastava leggere l’articolo) I nostri contratti non sono stati stipulati con domeniche e festivi compresi. È stato il governo Monti a cambiarli unilateralmente, costringendoci di dover lavorare sempre!!!! Lei ha scelto un lavoro dove sapeva a cosa andava incontro noi no!!!
Sono d’accordo!
Buongiorno, come già detto, ogni categoria di lavoratori ha i suoi problemi e la soluzione non sta nel confrontarsi con altre categorie ma nel capire che a fronte di un servizio, i titolari dei negozi ma soprattutto dei supermercati che incassano cifre notevoli con utili riguardevoli, dovrebbero prevedere dei turni ai loro lavoratori per evitare lo sfruttamento. Inizialmente l’idea dell’apertura domenicale doveva servire, oltre ad agevolare l’utente, a garantire più lavoro a più persone. Invece la logica del profitto, madre anche dei voucher ed altre fregature simili, ha impedito che questo accadesse. Quindi non bisogna secondo me tornare indietro e ripensare alle ‘domeniche chiuse’ ma andare avanti e pretendere che i cambiamenti avvengano davvero. Il governo ed i sindacati dove sono? Grazie e saluti
Buongiorno, se avesse letto meglio avrebbe capito che in realtà intendevo proprio quello che lei scrive. Rispondevo proprio a un banale paragone che è usato per stroncare la giusta protesta dei commessi. Io continuo a sostenere che un barattolo di pomodoro e un paio di mutande non sono un servizio pubblico essenziale e, per quanto mi riguarda, io sono un sindacalista e mi può trovare per strada e nei luoghi di lavoro a cercare di migliorare le condizioni degli sfruttati. Quindi la prego, non generalizzi.
come titolare di attività non ho nessun ammortizzatore, non ho nessun privilegio, ho una famiglia, lavoro e tengo aperto quando c’è clientela ossia quando la gente viene a comperare, il fine settimana, Domenica e Festività incluse, tutte, durante l’anno.
Se cosi non facessi lascerei a casa 4 persone che non mi servirebbero più oltre a rischiare di chiudere dato che il 70% del fatturato lo si fa in quel periodo e se per caso un fine settimana salta per maltempo o altro sono dolori a fine mese.
E’ cambiato il mercato e bisogna adeguarsi.
Buongiorno, il suo i chiama rischio d’impresa. Oneri e onori. Non penso che questi cambiamenti siano stati in meglio. Né per gli uni né per gli altri, a guadagnarci sono solo le multinazionali.
Nessuno parla dei camerieri, baristi, banconieri che non hanno orari, nessun organo di controllo, contratti precari. Io lavoro 12 ore al giorno ma tanto chissenefrega esistono i bonus e i buoni benzina no?stato vergognati. Siamo un nuovo schiavi.
Buongiorno, ha ragione. Facciamolo!!
Concordo.
Sarebbe bello che qualcuno provassi almeno a lavorare una stagione completa nel turismo.
Turni di lavoro di 10/12 ore, compensi bassi, turni spezzati, ecc.
Mio marito lavorava in un centro commerciale, faceva turni di 6 ore e se voleva fare i turni domenicali e festivi veniva pagato molto di più. Infatti faceva i turni ben volentieri.
Ora purtroppo lavora in nero(non c’è lavoro e la nostra famiglia deve sopravivere)fa 10-12 ore al giorno per 40 euro, lavoro duro da spacca schiena, non dietro una cassa al caldo d’inverno e fresco d’estate, ma sotto il sole e la neve, e lui molto volentieri tornerebbe a lavorare in un centro commerciale anche di domenica e festivi!
Mia sorella fa la cameriera in un ristorante, non ha orario fa anche turni di 20 ore e li fa pure a Natale, non le danno lo straordinario ma la misera paga che prendono la maggior parte di chi lavora in ristorazione… Anche lei farebbe molto volentieti turni festivi e domenicali in un centro commerciale.
Mi scuso se sono troppo ignorante e non ho colto il senso di quello che ha scritto. Ma fino ad oggi in ogni superamento, centro commerciale dove ho chiacchierato con i commessi, mai nessuno di loro mi ha detto che fa lunghi turni, ma a detta loro fanno turni da 6-8 ore. Ma anche fossero 12 ore credo che alla fame come siamo messi noi dissoccupati ben volentieri prenderemo il posto di qualsiasi di questi commessi che si lamentano… Distinti saluti da una mamma disiccupata che stenta ad arrivare a fine mese
Mi spiace, ma il suo ragionamento non mi convince e lei ha una visione molto ristretta degli addetti del commercio. La invito ad informarsi meglio.
Salve cara mamma disoccupata che stenta ad arrivare a fine mese …sono una mamma cassiera che non riesce a “vivere” i propri figli per arrivare comunque a stento a fine mese …innanzitutto le cassiere non stanno al caldo d’inverno e al fresco d’estate visto che le casse sono sempre davanti alle porte di ogni esercizio commerciale quindi si gelano d’inverno e muoiono di caldo d’estate …poi vorrei informarla che non è tanto difficile essere assunti in un supermercato o centro commerciale …c’è sempre richiesta di personale basta solo essere disponibili e avere voglia di lavorare …basta con questo vittimismo…il lavoro c’è …le condizioni fanno schifo le ore sono tante e la paga pessima ma purtroppo al giorno d’oggi il mondo del lavoro è questo …contratti a tempo determinato con scadenza trimestrale …straordinari non retribuiti …malattia non retribuita …se non è disposta ad accettare tutto questo rimarrà disoccupata a vita!!! Noi ci lamentiamo per le condizioni che dobbiamo accettare pur di lavorare …ma a testa bassa le accettiamo e ci diamo da fare …voi fate le vittime perché disoccupati …ma se lo siete è solo per scelta vostra!!!
Le é passati per la testa che quei commessi sul luogo di lavoro non possono dire faccio 12 ore, mi pagano in nero, non mi pagano le maggiorazioni o gli straordinari ecc. io lavoravo in una ditta (ora sono precaria in un’altra) dove il titolare era una “bestia” e tutti lo sapevano (anche i clienti), ma quando mi dicevano “è vero che è una pessima persona?” Io mentivo. Mentivo per mantenere il lavoro, perché non mi fido del cliente che conosco poco e neanche di tutti quelli che erano in fila dietro a lui e sentivano. Giusto per farle un esempio
Per fare il medico devi studiare almeno per sei anni più altri tre per la specializzazione. Retribuire un commesso come un medico sarebbe ingiusto. Comunque se i turni sono giusti e ben retribuiti i negozi potrebbero essere aperti sempre 24/7. Il vero problema è il lavoro a nero o sottopagato…
Non capisco dove ha letto che voglio equiparare le retribuzioni. Credo non abbia colto il senso.
Buongiorno,
Sono d’accordo con ciò che viene scritto nell articolo ho vissuto in prima persona e per circa 12 anni ho lavorato all interno di punti vendita, ero una store manager e il mio lavoro lo portarlo anche a casa lavorando già 10/11 ore al giorno in negozio tutti i giorni, alcuni mesi riposando anche solo un giorno al mese. Il tutto con un contratto di associazione in partecipazione,contrattone che in pochi conoscono riassunto in poche parole hai un acconto sugli utili ogni mese sul quale poi pagherai tutte le tasse di ero 1200circa così per 12mesi non hai 13cesima ne 14cesima non hai ferie non hai malattia ne tanto meno tfr quando finirà il rapporto di lavoro il quale può cessare in qualunque momento e per qualsiasi motivo sei fuori.
In questo mondo pieno di precari, disoccupati, ho lavorato circa 8 anni per una grande azienda italiana con questo tipo di contratto illudendomi e sperando che le cose cambiassero e che tutti i miei sacrifici un giorno venivano ripagati ma troppo tardi ho capito che non era e non sarebbe mai stato così, per qui mi restava un unica scelta continuare quella vita stressante o cambiare e dare un po’ di attenzioni a me stessa e ai miei cari cercando di trovare un lavoro con il quale avrei potuto crescere professionalmente e magari vivere anche un po’ la mia vita.
capisco tutte le persone che si trovano a vivere con turni di lavoro massacranti festivi e domeniche capisco cosa significa quando tutti festeggiano e tu non ci sei e non capisco invece la voglia e la frustrazione di molta gente che anziché condividere con i propri cari i giorni festivi preferiscono chiudersi nei negozi spesso solo a passar tempo, giusto perché sono aperti e faccio un giro dicono. giusto dico io ma le aperture vanno regolarizzate con delle norme ora è un vero e proprio far west senza regole e pieno di madri e padri di famiglia che pur di portare un piatto caldo in tavola lavorano con contratti sempre più incredibili pagati una miseria e precari.
Grazie per il mio sfogo ….
Grazie a te per aver condiviso con noi la tua storia.
La cosa che sta passando inosservata è che chi lavora la Domenica ed i festivi, non gli viene riconosciuto nessun extra per la festività farà il suo bel riposo, se vuole, in mezzo alla settimana quando tutti sono al lavoro, moglie/marito lavorano , figli a scuola e dovrà passarsi il suo riposo senza sapere cosa fare. Non parliamo poi dei fine settimana eventualmente a mare, solo se prendi le ferie, ammesso che te le diano, andiamo avanti? …
Non avete tenuto conto di quanto guadagna un ufficiale di Marina. Va comunque in pensione con circa 5.000 euro al mese…
Io lavoro nel sanitario, faccio l’oss, (ho un diploma della scuola superiore ed ho l’attestato da oss), io lavoro su 3 turni e non esistono feste, domeniche o altro, io al mese prendo 1000€ e come me ce ne sono tanti altri. Io ho anche fatto la commessa in un centro commerciale. Di questi tempi se si ha voglia di lavorare e di portare a casa 4 soldi bisogna stare zitti e lavorare, non ti va bene? Stai a casa, c’è sicuramente qualcun altro disposto a lavorare al tuo posto. Ormai siamo solo dei numeri, non siamo più persone, è brutto da dire ma è la realtà. Poi voglio dire ce la prendiamo con medici che prendono 5000 €, ma vogliamo parlare di policies che ne prendono il doppio per “lavorare” 3 giorni?
Premesso che anch’io penso che i lavoratori in questione svolgano turni ed orari molto sacrificati, voglio comunque aggiungere che secondo me i clienti che la domenica si recano nei supermercati siano gli ultimi da additare come colpevoli. Se un centro commerciale e’ aperto un cliente entra , se e’ chiuso non pensa che abbia il potere di fare pressioni perche’ venga aperto.
Le paghe di infermieri e medici di cui si parla sono favole.
E sicuramente un commesso ha una responsabilità che un sanitario (ma anche un poliziotto per esempio) si può sognare.
Io attualmente lavoro in Pronto soccorso, tralasciando il contratto da libero professionista che di fatto vuol dire precario, come metto fuori il naso dall’ambulatorio ci sono plotoni di persone pronti a sbranarmi perché aspettano ore, se sbaglio qualcosa esistono aziende che come core business hanno i risarcimenti e non aspettano altro che una preda come i piranha, se non hai una buona assicurazione (che si paga il sanitario di tasca propria e costa quasi quanto una mensilità) rimetti tutto di tasca tua… E come pronto soccorso non puoi mandare via nessuno, neanche chi viene per una slogatura di caviglia alle 4 di notte in ambulanza, chi cerca di farsi la TAC gratis, chi non vaccina il figlio ma vuole che gli disinfetti la sbucciatura nel ginocchio perché ha paura e gli anziani che i parenti devono “parcheggiare” prima di partire per le vacanze… E sperare di non sbagliare di dimettere qualcuno.
Perché a quel punto il tuo nome finirà immediatamente sulla Stampa, additato come un assassino.
Ora, è il mio lavoro e me lo sono scelto e ok.
Ma dipingerlo come un lavoro ben pagato mi pare del tutto fuorviante.
Ci sono colleghi che stanno bene, fan orario di ambulatorio, vedono solo i casi che vogliono, e se qualcosa non gli va bene battono i piedi e il problema si risolve. E guadagnano anche più di noi.
E ci sono altrettanti colleghi che in pronto soccorso non ci vogliono proprio venire e preferiscono cose ben più redditizie o meno impegnative.
Per concludere, non credo che i commessi che lavorano la domenica siano le uniche vittime di questa civiltà, e noi lavoratori statali o parastatali delle lagne che stanno bene. Prenderemo anche più soldi di stipendio in proporzione, ma dei commessi una cosa invidio sicuramente.
Che quando arrivano a casa non hanno più pensieri che potrebbe arrivargli una telefonata dalla procura.
Buongiorno Dino, lei non ha colto il senso delle mie parole: “la guerra tra poveri non serve a nessuno. Se un esercito di commessi protesta ha le sue buone ragioni, che non sono da contrapporre alle giuste ragioni di altre categorie di lavoratori”. Me ne dispiaccio e la invito a rileggere attentamente il Post.
Solo per un inciso, fare dalle 14:00 alle 24:00 per un infermiere è molto meno raro di quanto si possa immaginare con le rispettive responsabilità (lo dico con cognizione dato che nellarticolo si sottolinea un orario) e questo vale per gli altri turni di copertura, ci sono, parallelamente, eserciti di infermieri che denunciano anch’essi le condizioni in cui lavorano (mancanza personale ed altro fuori da questo tema) ma sui media rimbalzano più queste notizie che le loro, ma essendo loro in “prima linea”, la loro clientela non capisce (generalmente) quali siano le difficoltà, (tutto questo per rimanere in termini di guerre.
Ad inciso rispondo con inciso, il post lo legga fino in fondo: “Insomma, la guerra tra poveri non serve a nessuno. Se un esercito di commessi protesta ha le sue buone ragioni, che non sono da contrapporre alle giuste ragioni di altre categorie di lavoratori.” Buona giornata.