Stamane mi sono svegliato alle tre, con i crampi allo stomaco, dei giramenti di testa mai provati prima e una grande difficoltà di concentrazione. Ma lo scandalo dei vaccini nel Lazio necessita di una risposta nonviolenta e determinata: oggi inizia il mio terzo giorno di sciopero della fame.
Un abuso sanitario in grande stile, quello ordito dalla Regione nei confronti dei propri cittadini. Il completo tradimento del legittimo affidamento che interessa i cittadini ricadenti nella fascia dei 60/69 anni e 70/79 anni, i fragili e/o relativi caregivers. Un abuso che è stato comunicato con un lapidario SMS, senza possibilità di replica.
E mentre l’Assessore D’amato comunica l’intenzione di vaccinare i maturandi, lascia scoperte le fasce più fragili della popolazione, spostando in corsa il secondo richiamo Pfizer a 35 giorni. Migliaia di cittadini che hanno già ricevuto già la prima inoculazione e che si sono visti ritardare il richiamo contro ogni evidenza scientifica. Contro le indicazioni del bugiardino Pfizer, degli enti regolatori Ema ed Aifa, contro le dichiarazioni rilasciate dal direttore scientifico di Pfizer Italia secondo la quale “bisogna attenersi agli studi scientifici” e non ad altro. Medesimo concetto espresso da Anthony Fauci, massimo esperto mondiale in materia.
La protesta è nata spontaneamente sul gruppo Facebook “Il richiamo PFIZER (Comirnaty) lo facciamo dopo 21 giorni“ e mi sono trovato catapultato dentro una dimensione di disperazione. Ho ascoltato le storie di tanti. Degli anziani e dei malati delle più disparate patologie: storie che spaccano il cuore.
”
Che Dio ci aiuti… sono una ragazza di 33 anni affetta da sclerosi multipla, ho superato le paure di un tumore ma ora non riesco a superare le paure di questa bruttina situazione“
Ma la Regione Lazio fa di più: mentre applica la circolare del Cts che sposta la data del richiamo Pfizer a 35 giorni, organizza gli open day Astrazeneca per le fasce d’età sotto i 60 anni. Quelle fasce d’età per le quali quel vaccino è sconsigliato dallo stesso Cts. E ancora: nel Lazio il vaccino si sceglie, come una merce al supermercato. La scienza applicata al servizio della politica, dell’ego personale di chi si vanta di essere un’eccellenza vaccinale a reti unificate, ma che in realtà risulta 15esimo su 20 in Italia. Ma la propaganda si scorda anche questo.
Mia madre è morta di Covid il 21 marzo. Malata di un tumore aggressivo ai polmoni. Senza vaccino, mentre i furbetti li facevano da Nord a Sud del Paese. Ed è stata per 2 mesi in ospedale e i successivi due in una bara, dentro un container, nel cimitero di Prima Porta. Come fosse una cassetta di frutta. Di frutta marcia. Ecco, questa lotta gliela devo. A lei e a tutti quei cittadini che stanno lamentando le stesse paure, provati da oltre un anno di pandemia e ora da questo esperimento empirico di massa. Come fossero cavie da laboratorio.
Oggi ci sarà la pronuncia del Tar e non lo so come andrà a finire. Quello che conosco è il consenso informato predisposto dal Ministero della Salute il 25 marzo 2021; il bugiardino di Pfizer; il foglietto illustrativo reso disponibile da AIFA e le schede di prenotazione dei cittadini che raccomandano e prevedono la somministrazione della seconda dose a distanza “di 3 settimane dalla prima”. E non già a 5 settimane, come sostenuto dalla Regione, né a 6 settimane, come affermato dal CTS.
L’ampliamento dell’intervallo temporale, peraltro, è in contrasto con il principio di massima cautela che dovrebbe ispirare tutte le valutazioni e le decisioni assunte in materia di salute. Ma potrebbe configurare la violazione: i.) dei diritti della persona (artt. 2, 13 e 32 della Costituzione); ii.) del c.d. “consenso informato”, inteso come sintesi di due diritti fondamentali dell’individuo: il diritto all’autodeterminazione ed il diritto alla salute; iii.) del legittimo affidamento dei cittadini; iv.) dell’art. 445 codice penale. Il provvedimento, infine, sembra legittimare un uso “off-label” del vaccino. Una metodologia sperimentale consentita solo a fini “compassionevoli”.
A tutte le persone che hanno deciso di lottare per il proprio diritto alla salute il mio più grande in bocca al lupo di vero cuore. Comunque andrà questa lotta è degna di essere combattuta. Fino in fondo!
Salve, pure a me prima dose il 14.05.2021 eta’ 64 fatto alla clinica in via mattia battistini, prima di farmi il vaccino mi hanno spostato la seconda dose dal 04.06.2021 al 18.06.2021.
Ho provato a dire che non partecipavo alla sperimentazione, mi hanno risposto che erano disposizione della regione Lazio.
Invito tutti nelle stesse condizioni dopo la seconda dose passati 10 giorni, di fare un dosaggio test degli anticorpi, se non sono quelli che dovrebbero essere, partire con le denunzia, dagli esecutori alla regione, al ministro speranza.
Sembra che il nostro Paese sia in mano a politicanti furbi e apprendisti stregoni, mentre i cittadini, salvo pochi coraggiosi, prendono schiaffi a destra e a sinistra senza reagire.
Serve uno scatto di dignità e lotta a viso aperto.