È bello, come il sole…
Sono sulla metro A, a Termini, diretto a piazza di Spagna. Mi sono già fatto la B da Laurentina e ho incontrato un paio di scale mobili rotte, tanto per cambiare. Lui è accanto a me, sulla 40ina, ben vestito, con la sua 24 ore di pelle e due occhi azzurri che illuminano il vagone. È brizzolato, di altezza media, con il fisico tonico. Condividiamo lo stesso “apposito sostegno”.
A metà della tratta tra Termini e Repubblica stacca le mani e sguaina un bastone bianco estensibile: “clak”, clak”, 5 volte “clack”. Il treno ondeggia, lui non ha sostegno, barcolla ma non chiede aiuto, mentre molte mani si tendono a sua insaputa. Ma non lo toccano, non serve.
Arriviamo a Repubblica e lui, col suo bastone bianco, fende l’aria a testa alta. La folla della Metro A delle 8 del mattino si apre in due ali, ammirate da tanta grazia. Scende e si avvia per la banchina. Sempre a testa alta e senza paura.
Beh, quanti insegnamenti in pochi gesti… Sono a Flaminio ora, dovevo scendere a Spagna ma ero troppo intento a pensare a quella capacità di resilienza. A quella forza e a quel dignitoso incedere. Buona giornata a te e grazie. Grazie di cuore!