Selvaggia Lucarelli condivide con migliaia di followers post esilaranti, ma anche momenti della sua vita quotidiana di donna e mamma e temi importanti e scottanti sui quali dice sempre la sua. La Lucarelli spazia con successo dall’editoriale, al tweet, al post su Facebook. Scrive ciò che pensa senza temere critiche, una penna sagace, un indiscusso talento nella comunicazione.
Tutto questo non basta a svelare l’interrogativo che mi rincorre ormai da un mese: da quando Selvaggia Lucarelli ha scritto un lungo post su Facebook dal titolo “Cose che succedono solo se compri da Zara.” Un lunghissimo racconto che partiva dalle proteste di quei giorni in Spagna, contro la multinazionale, “per via dei manichini troppo magri esposti nei numerosi negozi Zara di cui è disseminato l’intero paese.” In pratica, il racconto delle peripezie di un cliente: tra cerniere incastrate a metà, taglie sballate e qualche appunto alle commesse.
Bene, intercetta una risposta piccata di una delle commesse di Zara, ho scritto un post che riportava il botta e risposta tra le due. Con mia immensa sorpresa, il solo aver nominato la Blogger ha provocato un picco di circa 21.000 visite uniche al Blog in un solo giorno e oltre 5.600 condivisioni su Facebook. Cifre che non sono consuete per un modesto Blog sul lavoro.
Scrivere di lavoro non è popolare né tanto meno trendy, lo faccio per passione e non ho velleità giornalistico-letterarie né tanto meno fini di lucro. Lo faccio perché credo che di lavoro si dovrebbe invece parlare, soprattutto in questo buio momento di crisi. Lo faccio perché dei lavoratori non ne parla mai nessuno, se non per renderli dei “casi umani”; un prodotto da vendere sul mercato dei media.
Scrivo di lavoro e mi domando perché una parte così importante della nostra vita, il fulcro della nostra Costituzione, sia così poco raccontato. Ma mi domando anche perché sia così poco letto. Poi mi domando perché Selvaggia Lucarelli scrive di un ristorante e del sushi e 16.670 persone mettono il loro puntuale mi piace su Facebook.
Insomma, la comunicazione per me è e rimane un mistero e mentre scrivo mi passeggia nei pensieri un nuovo interrogativo: perché una volta ogni tanto, questi cosiddetti VIP non mettono la propria popolarità al servizio delle lavoratrici e dei lavoratori? Chissà, magari Selvaggia mi legge per sbaglio ed accetta la sfida!!