Qualche anno fa, un sindacalista metteva in guardia i lavoratori della Coop di via Laurentina e dell’ipercoop Euroma2 sulla costruzione di un enorme centro commerciale previsto sull’altro lato della strada, a poche decine di metri dalla prima e a qualche chilometro dal secondo.
La preoccupazione del sindacalista era abbastanza ovvia, un nuovo mostro commerciale avrebbe divorato l’occupazione dei lavoratori Coop.
“Un visionario, un seminatore di paure, un demagogo a caccia di consensi”. Tanti utili sindacalisti leali all’azienda cominciarono a spargere fango sul sindacalista che continuava a mettere in guardia i lavoratori: “Grida al lupo al lupo”; “lo fa per interessi personali”; “non firma il contratto”; “sono tutte bugie”; “strumentalizza i lavoratori”…
Intanto gli anni passavano e la macchina del fango continuava senza sosta, ma i lavoratori della Coop di via Laurentina dapprima videro le ruspe, poi videro gli operai, le fondamenta, il cemento…
Oggi questa breve storia ci consegna l’ennesimo “tempio dello shopping” dal nome altisonante: “Maximo”. Ma questa storia ci suggerisce anche due morali: il tempo è galantuomo e gli utili idioti quando non sono più utili restano semplicemente degli idioti…